Riproduzione in stampa 3D degli elementi della cintura, con un materiale a base di bronzo e ossidiati artificialmente.
Il progetto
Il Museo Archeologico è stato inaugurato nel 2004 per esporre i numerosi reperti rinvenuti nel sito etrusco di Ortaglia, a pochi chilometri da Peccioli (PI). Dal 2007 il Museo Archeologico si trova nella nuova sede in Piazza del Carmine, all’interno di un sistema di cunicoli ancora di recente usato come cantina, ma che in epoca antica conteneva con ogni probabilità tombe ipogee.
Nel sito di Santa Mustiola a Ghizzano, nel 2014 è stata rinvenuta una sepoltura femminile, una ragazza di circa 16 anni, con un corredo funerario di particolare rilevanza databile alla prima metà del 1300.
All’interno della tomba, oltre alle ossa piuttosto frammentate a causa delle radici e del logorio dei secoli, erano presenti un anello in bronzo, un copricapo e una cintura. La cintura, che cingeva i fianchi, è composta da 70 elementi in bronzo, decorati con motivi floreali e fissati con dei rivetti su una striscia di stoffa in fibra vegetale alta circa un centimetro. La lunghezza della cintura è di 120 centimetri ed è chiusa a un’estremità da una fibbia circolare.
Per il Museo abbiamo realizzato due riproduzioni, una a dimensioni reali e una di dimensioni maggiori.
Il primo passo è stato la realizzazione del modello 3D digitale correttamente ottimizzato per la riproduzione in stampa 3D. Gli elementi della cintura sono stati scansionati con lo scanner a luce strutturata Scan in a Box. La mesh poligonale così ottenuta è stata corretta e ottimizzata in modellazione 3D con il software Zbrush; questo passaggio è stato indispensabile per mettere in risalto alcuni piccoli particolari che non erano ben visibili nella mesh ottenuta direttamente da scansione, in particolare le venature che simulano elementi vegetali sulle borchie e sulla fibbia.
La prima riproduzione che abbiamo realizzato è in dimensioni reali. Gli elementi sono stati stampati in PLA di colore bianco con una Wasp Delta 2040 e colorati con una vernice color bronzo. In seguito tutti gli elementi sono stati fissati su una striscia di tessuto per ricreare la cintura come doveva essere in origine. Di questa riproduzione ne abbiamo realizzati due esemplari. Uno è stato indossato da un’attrice per un video divulgativo relativo al Museo e alla scoperta della sepoltura, mentre il secondo è attualmente esposto insieme alla sepoltura in una vetrina del Museo.
La seconda riproduzione è stata realizzata in scala 15:1. Tutti gli elementi sono stati stampati con una filamento a base di polvere di bronzo con una Wasp Delta 2040. Successivamente tutti gli elementi sono stati ossidati artificialmente in modo tale da renderli simili agli originali. Questa riproduzione è stata installata su un basamento in plexiglass trasparente nella piazza centrale di Peccioli.
Rassegna stampa
- Sul colle di Ghizzano ecco la cintura di Isadora – Il Tirreno, 6 luglio 2016
- Isadora, il mistero della ragazza dalla preziosa cintura – La Nazione, 7 luglio 2016
- Il mistero di Isadora – valdera.it, 5 luglio 2016