Il progetto
La mappa 3D dell’area archeologica di Veleia è stata realizzata in collaborazione con Stefano Rossi, nell’ambito del project work conclusivo della seconda edizione di Makars, la Scuola di Fabbricazione Digitale per i Beni Culturali.
Questa mappa è stata progettata come strumento di apprendimento rivolto alle Scuole, per veicolare contenuti culturali in modo semplice e divertente. La mappa permette infatti di scoprire la storia della città romana di Veleia e dei suoi reperti archeologici attraverso soluzioni innovative di stampa 3D e di realtà virtuale.
La mappa interattiva è composta da un tabellone che riproduce la pianta di Veleia; il tabellone è scomposto in parti che devono essere ricomposte come un puzzle.
Alcuni reperti archeologici provenienti da Veleia sono stati riprodotti in stampa 3D; questi modellini sono contrassegnati ciascuno da un colore diverso e devono essere posizionati sulla mappa nella posizione corretta, contrassegnata da un QR Code del colore corrispondente.
Leggendo il QR Code con il proprio smartphone è possibile visualizzare una scheda descrittiva del reperto e il corrispondente modello 3D, sia sullo schermo dello smartphone, sia attraverso il visore di realtà virtuale Google Cardboard. Attraverso questo visore è possibile visualizzare i modelli non solo in 3D, ma anche in una modalità immersiva molto suggestiva. Infine, sul tabellone sono presenti altri QR Code di colore nero che rimandano a contenuti descrittivi e multimediali (foto e video) dei differenti settori dell’area archeologica (il foro, le terme, la cisterna…).
L’obiettivo di questa mappa è di creare uno strumento a disposizione delle Scuole e degli insegnanti di Parma per far avvicinare gli studenti al proprio patrimonio culturale, cercando di unire la tecnologia, con cui i giovani hanno sempre maggiore dimestichezza, e contenuti storici e archeologici tradizionali.
La mappa può inoltre essere fruita in modi diversi: i più piccoli possono semplicemente interagire con gli elementi a disposizione giocando e imparando, mentre i più grandi potrebbero essere coinvolti anche nella creazione dei contenuti e degli elementi, attraverso brevi corsi mirati sulle tecnologie di rilievo e di stampa 3D.