Il progetto
La Direzione del Museo ha deciso di realizzare, per quattro di esse, le repliche in stampa 3D e, in particolare, di realizzare 20 stampi per ciascuna. L’idea era di utilizzare gli stampi durante laboratori didattici con le scuole: i ragazzi potranno così colare del gesso negli stampi e al termine del laboratorio portare a casa una replica in gesso della formella.
Il processo di lavorazione
Il primo passo è stato il rilievo 3D delle formelle originali, realizzato tramite integrazione tra fotogrammetria automatica digitale e scansione laser (realizzata in collaborazione con Atlante snc di Reggio Emilia). Il risultato, per ciascuna formella, è stato un modello 3D ad alta risoluzione e metricamente corretto.
I modelli 3D così ottenuti sono stati stampati in 3D ad alta risoluzione con tecnologia di stampa 3D a resina (SLA – Stereolitografia); le stampe 3D sono poi state utilizzate come prototipi per realizzare i calchi in gomma siliconica da cui ottenere gli stampi.
Lo stampo in gomma siliconica non è altro che il “negativo” della formella, nel quale può essere colato gesso o altro materiale liquido per ottenere una riproduzione fedele della formella.
Nelle immagini qui sotto si possono vedere, da sinistra, la stampa 3D a resina, il calco in gomma siliconica e la riproduzione in pietra sintetica.
Al termine del lavoro, per ogni formella è stata realizzata anche una riproduzione in pietra sintetica, un materiale che permette di riprodurre oggetti in pietra in modo molto realistico, sia alla vista e al tatto.