Preliminare alla realizzazione delle copie 3D, è stato il rilievo 3D dei reperti archeologici, realizzato tramite scanner 3D a luce strutturata e tramite fotogrammetria digitale automatica con il software 3DFlow Zephyr.

Entrambi i sistemi di rilievo 3D presentano vantaggi e svantaggi, ma, in generale, entrambi consentono di realizzare rilievi tridimensionali con un elevato grado di dettaglio, condizione indispensabile per poi ottenere una replica fedele in stampa 3D.

Tutti i reperti di piccole dimensioni sono stati rilevati tramite scanner 3D, mentre la fotogrammetria è stata utilizzata solo per le opere di grandi dimensioni e per alcune terrecotte, in quanto elementi che si prestano molto bene al rilievo fotogrammetrico.

La maggior parte delle scansioni 3D è stata successivamente ottimizzata tramite programmi di modellazione 3D e di scultura digitale; in particolare, i metalli sono i reperti che hanno presentato le difficoltà maggiori a causa delle superfici scure e riflettenti, e hanno richiesto un lavoro di post-processing più complesso.

Modello 3D di FULCRUM di letto in bronzo.

Le copie 3D dei reperti sono state realizzate in scala 1:1, ad eccezione della copia 3D del Guerriero di Capestrano che è stata realizzata in scala ridotta (100 cm di altezza) per facilitarne la fruizione tattile.

Per produrre le copie 3D sono state utilizzate tecniche differenti scelte in base alle caratteristiche dell’oggetto. Il nostro obiettivo finale è, da sempre, quello di ottenere repliche che siano il più possibile fedele agli originali, sia nella resa del colore (utile per i visitatori vedenti e per gli ipovedenti), sia nella resa della texture della superficie, che nel peso. Solo in questo modo è infatti possibile offrire un’esperienza tattile completa.

Oggi sono disponibili molti materiali in grado di simulare bene i materiali antichi, in particolare per quel che riguarda i metalli, la pietra, la ceramica/terracotta e l’avorio. L’utilizzo di questi materiali è però molto condizionato dalla dimensione e dalla forma del reperto originale, motivo per cui non è sempre possibile utilizzarli. Quando non è possibile, si ricorre a soluzioni diverse, sempre nell’ottica del massimo realismo possibile delle copie 3D.

Abbiamo inoltre realizzato il modello 3D di Villa Frigerj, l’edificio in cui è ospitato il Museo. L’obiettivo era di realizzare in stampa 3D un piccolo plastico architettonico tattile, in grado di far conoscere il palazzo anche ai visitatori non vedenti.

Il modello 3D è stato realizzato tramite programmi di modellazione 3D, utilizzando come dati di riferimento planimetrie e prospetti dell’edificio. È stato modellato tenendo conto della successiva scala di stampa 3D, quindi operando una semplificazione di alcuni elementi e trascurando elementi troppo piccoli che non sarebbero stati comprensibili con il tatto una volta realizzata la stampa 3D.

Modello 3D di Villa Frigerj, sede del Museo.