Guarda il video della presentazione del lavoro (9 gennaio 2020)
Il progetto di restauro integrativo in stampa 3D
Il dinos attico di Exekias, è un grande vaso a figure nere utilizzato durante il simposio per miscelare il vino con l’acqua. Presso il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia si conservano sette frammenti della spalla e di parte dell’orlo, ricomposti e integrati nel 1999.
Nel 2019 abbiamo realizzato un innovativo supporto integrativo in stampa 3D che riproduce l’ampia parte mancante del vaso e che rende molto meglio apprezzabili forma e funzione del vaso, nonché l’originalità disegnativa del grande ceramografo ateniese.
Il nuovo allestimento è stato inaugurato e presentato al pubblico il 9 gennaio 2020.
Rilievo 3D del reperto archeologico e modellazione 3D
La prima fase del lavoro ha riguardato il rilievo 3D dei frammenti del reperto archeologico e, una volta ottenuto il modello digitale, tramite programmi di modellazione 3D è stata ricostruita digitalmente la parte mancante; queste operazioni sono state eseguite da Emanuel Demetrescu del CNR – ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio).
Innanzitutto, è stato realizzato il modello 3D della forma originale del dinos, utilizzando come riferimento esemplari di dinos integri. Successivamente, al modello 3D così ottenuto, è stato sottratto il modello 3D derivato dalla scansione dei frammenti; in questo modo, il risultato è un modello 3D solo della porzione mancante del vaso, i cui bordi combaciano con i bordi dei frammenti conservati.
I frammenti conservati.
Vista della scansione 3D sovrapposta al modello 3D ricostruttivo.
Stampa 3D del supporto integrativo e finitura superficiale
Abbiamo stampato il modello digitale ricostruttivo del reperto archeologico con una stampante 3D a filamento (FFF – Fused Filament Fabrication). Si tratta della tecnologia di stampa 3D più efficace per realizzare oggetti di grandi dimensioni, poiché, rispetto ad altre tecnologie di prototipazione rapida, permette di ottenere un ottimo dettaglio a costi contenuti e in tempi ridotti.
Il modello 3D è stato suddiviso in parti per ottimizzare il processo di stampa; le parti sono state successivamente assemblate tra loro e le giunture tra una parte e l’altra sono state stuccate, in modo da renderle invisibili. Inoltre, l’intera superficie della stampa 3D è stata accuratamente levigata, in modo da eliminare i difetti tipici della stampa 3D a filamento, in particolare i fastidiosi layers di stampa.
Al termine, la stampa 3D è stata verniciata di colore nero uniforme e rivestita con una vernice protettiva trasparente, in grado di proteggerla dai graffi, dai raggi UV e dall’umidità.